Inizio degli anni Trenta. Anais Nin vive nella banlieue chic di Parigi e lotta contro l’angoscia che la sua vita da sposa di banchiere le impone. Più volte strappata alle sue radici, è cresciuta tra due continenti e tre lingue, lottando per trovare il suo posto in una società che relegava le donne a ruoli di secondo piano. Decisa a diventare scrittrice, si è inventata fin dall’infanzia una via di fuga: il suo diario. Un diario che diviene droga, compagno e doppio dell’autrice, permettendole di esplorare la complessità dei propri sentimenti, e la ricchezza della propria sensualità.
Un graphic novel bello quanto un’opera Art déco, ipnotico quanto un quadro di Klimt… Con l’aiuto di una magica matita dalla mina multicolore, Léonie Bischoff illustra un racconto di grande potenza onirica e sensuale.
Dalla relazione passionale di Anais Nin con Henry Miller al rapporto incestuoso con il padre, l’autrice ci svela una personalità frammentata, in cerca di emancipazione e di assoluto.