di Cyril Hofstein
Nell’espressione « fortuna di mare », il vocabolo fortuna non ha nulla a che vedere con la ricchezza o con la ricerca di un tesoro negli abissi. Per gli armatori e le agenzie assicurative, è prima di tutto un caso di forza maggiore proprio del diritto marittimo, che definisce i rischi connessi alla navigazione, dal semplice ritardo fino alla perdita di corpo e beni.
Dai tempi antichi fino ai nostri giorni, naufragi, grandi scoperte, misteri, sparizioni in alto mare, questi racconti di fortune di mare sono stati tramandati di porto in porto. Adattati, deformati, a volte travisati, quelli più conosciuti, per esempio la leggenda dell’olandese volante, appartengono al patrimonio marittimo. Molti sono fondativi, come il naufragio del La Belle che segna la fine dei possedimenti francesi nell’America del Nord, altri sono mitici come il favoloso tesoro del Capitano Kidd o il mistero dei dipinti perduti della Grande Caterina. Siano essi reali o immaginari, fanno parte tutti della leggenda nera degli oceani: una lunga e strana storia che i marinai raccontano tuttora a voce bassa, senza sapere veramente se bisogna crederci oppure no...